I provvedimenti razziali
2.1. Il contesto
Ancor prima del ’38, tuttavia, le autorità italiane avevano cominciato a provvedersi di informazioni sulla presenza ebraica in Italia attraverso una serie di atti e disposizioni che qua sotto riepiloghiamo sinteticamente:
– il censimento del ’31 conteneva una richiesta specifica che indagava sulla religione di appartenenza dei cittadini italiani ;
– tra la fine del 1936 e l’inizio del 1938, mentre la stampa intensificava gli attacchi contro gli ebrei, il governo completò il loro allontanamento dalle principali cariche pubbliche nazionali a designazione politica;
– nel febbraio 1938, il ministero dell’Interno (retto da Mussolini) dispose il censimento della religione professata dai propri dipendenti;
– poi, a partire dal 29 -7-’38, la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’ Interno si fece consegnare dalle 25 comunità israelitiche del Regno d’Italia legalmente riconosciute ( alle quali tutti gli ebrei, anche non praticanti, erano stati costretti ad iscriversi fin dal 1930 in base alla legge Falco -vedi scheda, riportata sotto ai link relativi ai filmati dei discorsi tenuti da Mussolini a Bari nel ’34 e a Trieste nel ’38 ) gli elenchi dei praticanti e degli abiurati, che il censimento ufficiale del ’38 perciò non fece altro che confermare e/o precisare.
Mussolini, a lungo ondivago sul problema semita [1] , aveva ormai deciso [2] e lo annunciò proprio a Trieste, nella città natale di una delle protagoniste delle nostre storie, Eugenia Rachele Salem, dove era stato podestà suo nipote, Enrico Paolo Salem anche lui ebreo, fino al 6 agosto 1938, quando era stato costretto alle dimissioni.
[1] Vedi discorso di Mussolini a Bari del 1934 su http://www.youtube.com/watch?v=SKPUQvrkghM
[2] Vedi discorso di Mussolini a Trieste del 1938 su https://www.youtube.com/watch?v=Jpk2H_Y3Qak
A partire dall’estate del 1938 si succedono in rapida sequenza i principali eventi che porteranno all’esclusione degli ebrei dalla vita nazionale:
– nel luglio esce il documento Il fascismo e i problemi della razza, in cui vengono gettate le basi della concezione biologica del razzismo fascista ;
– nell’ agosto inizia il censimento e presso il ministero degli interni viene creata la Direzione Generale per la Demografia e la Razza, chiamata Demorazza, che si occuperà di vari aspetti burocratici ;
– nell’ ottobre esce la Carta della razza del Gran Consiglio del Fascismo. In questo documento vengono definite le basi “politiche” del razzismo fascista e si anticipa la figura del “discriminato” ;
– nel novembre viene infine emanato il Regio decreto contenente la normativa antisemita, poi convertito in legge nel dicembre dello stesso anno.
– Il 20 dicembre 1938 compare in tutte le città e i paesi italiani a firma dei podestà il manifesto intitolato “Denunzia di appartenenza alla razza ebraica” ( vedi sotto ), che obbliga gli ebrei ad autodenunciarsi presso gli uffici comunali, pena una multa e la reclusione fino ad un mese.