Alcuni casi “singolari”
Oltre agli ebrei residenti stabilmente a Casalecchio, di cui possediamo i moduli del censimento del ’38, e quelli iscritti solo temporaneamente all’ Anagrafe del Comune, all’Archivio Storico di Casalecchio abbiamo trovato anche alcuni altri documenti curiosi ed efficaci ad illustrare ulteriormente quale fosse la condizione degli ebrei mentre erano in vigore le leggi razziali. Essi ci hanno permesso di ricostruire altre storie personali.
In particolare alla fine del maggio ’42 viene inviata dal Prefetto Salerno di Bologna una circolare che, dopo aver richiamate le disposizioni del Ministero dell’Interno sulla precettazione civile degli Ebrei, anche di quelli che godevano della condizione -diciamo così- ‘di riguardo’, cioè i “discriminati”, sottolinea come non possa più essere accettata qualsiasi dichiarazione di trasferimento estivo di Ebrei in località di villeggiatura del Regno,se non quelle autorizzate dalla Questura, dopo attento vaglio caso per caso, e una volta stabilita l’esistenza di “comprovati motivi di carattere eccezionale”. Il Prefetto precisava comunque che nel caso di autorizzazione si escludevano per gli Ebrei le località in cui la villeggiatura potesse avere carattere di lusso. Tuttavia queste disposizioni ancora non si estendevano ai componenti delle cosiddette “famiglie miste”, di ariani ed ebrei imparentati.
E, a questo proposito, una vicenda interessante è quella di Adolfo Neppi e della sua famiglia.