Rosa a Bologna.

Proveniente da Milano, Rosa raggiunge Bologna nel ’41,  probabilmente per riunirsi alla figlia, Nella Battino Pick, ed alla nipotina Delia di cinque anni.

Nella Battino, infatti, si era trasferita a Bologna assieme al marito il 13 novembre del ’38, lasciando il capoluogo lombardo dove era nata la figlia nel ’36.

Nella è maritata con “un ariano”, il dr. Felice Pick, impiegato presso l’Ital-Canapa, una ditta della Federazione Nazionale Fascista dei Consorzi per la Difesa della Canapicoltura, che lavora prevalentemente per l’esportazione. Nato a Catania il 1° novembre del 1912 , iscritto al P.N.F. dal 1930,  tenente di complemento di fanteria, nel ’41 Felice Pick verrà  richiamato alle armi come capitano dell’esercito italiano ed inviato in Russia.

Nella perciò rimane a vivere a Bologna, in via Roma al 22, sola con la piccola figlia, battezzata prima dell’ottobre del ’38 e perciò considerata “ariana” come il padre.

La richiesta di poter tenere a servizio una bambinaia, inoltrata dal dott. Felice Pick al Questore di Bologna. Archivio di Stato di Bologna.
La richiesta di poter tenere a servizio una bambinaia, inoltrata dal dott. Felice Pick al Questore di Bologna. Archivio di Stato di Bologna.

 

La seconda e ultima pagina della richiesta inoltrata dal dott. Pick di assunzione di una bambinaia, per la figlia piccola. Archivio di Stato di Bologna.
La seconda e ultima pagina della richiesta inoltrata dal dott. Pick di assunzione di una bambinaia, per la figlia piccola. Archivio di Stato di Bologna.

 

Rose arriva a Casalecchio nel giugno del ’41, ma già nel luglio dello stesso anno risulta trasferita a Bologna.

Da quel che racconta G. Orecchioni le due donne raggiungeranno Leon Dente e la sua famiglia, mentre ancora sono “ospiti” nel campo di internamento di Lanciano. Dopo di che noi perdiamo le loro tracce, anche se sappiamo che Leon Dente e la sua famiglia, cresciuta di numero l’8-8-’42  con la nascita di Daisy, sopravviveranno agli anni della guerra spostandosi prima ad Atessa, poi a Bari, in salvo nella zona già “liberata” dagli alleati.

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