Irma Zaccuti

Un caso di spogliazione dei beni ancor più emblematico di quello già proposto relativo a Leone Matatia ci è sembrato quello di Irma Zaccuti, sorella di Renzo Zaccuti, un viaggiatore di commercio vissuto a Milano e stabilitosi poi a Casalecchio dal maggio del ’31, nell’allora via Sarti, in una villetta rinominata poi  “Villino Zaccuti”.

Irma, nata a Milano nel 1883, nubile, si trasferisce da Torino a Casalecchio dopo la morte del fratello, deceduto nel ’35, prima che leggi razziali entrassero in vigore, prendendo possesso del villino Zaccuti, che era collocato nell’area oggi occupata all’incirca dall’asilo comunale. Da privata cittadina, casalinga come si qualifica presso le autorità, lì vive fino a.

Secondo le autorità “ resasi irreperibile alla data del dicembre del ’43 ( vedi doc. pag. 87), cioè proprio quando il clima si fa più critico per la incolumità degli ebrei, dato l’ordine di cattura diramato dalla Repubblica Sociale nei confronti di tutti gli appartenenti alla “razza” ebraica,  tutti i suoi beni vengono – come da prassi – confiscati, debitamente catalogati e messi a disposizione dell’E.G.E.L.I.

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