Ebrei ottomani

I Salem sono ottomani. Nell’impero austro-ungarico Trieste è un “porto franco”,   ” le cui leggi istitutive consentivano fin dal ‘700 che chiunque potesse stabilirvisi per esercitare il commercio. La cittadinanza austriaca era richiesta solo per assumere cariche pubbliche”[1]. Perciò a Trieste nell’ Ottocento vive una moltitudine cosmopolita che fa affari e anima l’economia, spostandosi liberamente tra il Mediterraneo, da Odessa ai porti del Medio Oriente, ecc. e in cui sono presenti perciò comunità di origini e confessioni religiose assai diverse.

Trieste, in un'immagine dell'800. In http://iltempodelleone.generali.com/
Trieste, in un’immagine dell’800. In http://iltempodelleone.generali.com/

 

Eugenia ottiene la cittadinanza italiana quando ormai vive stabilmente a Bologna e nell’anno in cui Marco muore, il 1920 [2], lo stesso anno in cui si iscrive al PNF (con due dei suoi figli, Raffaele e Olga) e probabilmente le due cose vanno assieme.

Il clima arroventato che precede e segue la I guerra mondiale, infatti, spinge tanti triestini verso il nazionalismo e l’irredentismo e li farà poi approdare al fascismo, che negli anni venti sembra essere il movimento politico più consono a rappresentare queste istanze.

In quell’arco di tempo Eugenia Rachele, come dichiara nel censimento del ’38, fa la crocerossina al “Gozzadini” con il Prof. Beretta, poi presso l’ospedale militare S. Leonardo.Trasforma la sua casa in un laboratorio per indumenti militari, dando dimostrazione di un fervore patriottico che in quegli anni illuse molti altri ebrei che fosse arrivato il momento di poter divenire italiani a pieno titolo, al pari di tutti gli altri, tanto che anche il processo di secolarizzazione, che investiva ormai da tempo le altre confessioni religiose, comincia a far breccia anche nella loro.

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[1] Vedi Anna Millo Contributo alla nostra ricerca  del 20-2-2012.

[2] Vedi dati Archivio Storico del Comune di Bologna.

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