30 dicembre 1943: prima fucilazione al poligono di tiro di Bologna.

Il 30 dicembre del ‘43 i primi ad essere giustiziati al Poligono di tiro di Bologna furono Marx Emiliani (che aveva adottato come nome di battaglia Max) e Amerigo Donatini (Baratieri): non erano bolognesi, ma nativi di Faenza. Poco più che ventenni, nel loro territorio d’origine già dal settembre ’43, immediatamente dopo l’armistizio e la smobilitazione del nostro esercito, avevano dato vita ad un primo raggruppamento di uomini, animati dalla volontà di opporsi al fascismo e all’occupazione tedesca, iniziando ad organizzarsi, a raccogliere armi e munizioni dai presidi militari abbandonati, già intraprendendo alcune azioni di disturbo.

Tra loro, per un certo periodo di tempo, ci fu anche Silvio Corbari, una figura della nostra lotta di liberazione ancora per certi aspetti discussa e controversa, per lo spiccato individualismo, la vocazione al protagonismo, per la scarsa disponibilità a sottostare agli ordini e la tenace volontà a mantenere autonomia d’azione e politica anche rispetto agli organismi di coordinamento che la Resistenza col tempo si dette. Per l’audacia e lo spavaldo sprezzo del pericolo, per le provocazioni e le beffe giocate alle forze nazifasciste e nel contempo la capacità di sottrarsi abilmente alle catture, far perdere le proprie tracce e dileguarsi nel nulla, grazie a travestimenti, escamotages ed improvvisazioni, su di lui nacque tutta un’aneddotica popolare, che ne trasfigurò epicamente i contorni nelle terre di Romagna, in cui visse ed agì tra la primavera del ‘43 e il 18 agosto 1944, quando fu impiccato nella piazza del municipio di Castrocaro assieme ad Adriano Casadei, il suo braccio destro, dopo la sua cattura avvenuta a Ca’ Cornio (prov. FC). Nel corso della stessa giornata fu poi esposto cadavere appeso ai lampioni di Piazza Saffi a Forlì  a fianco di Casadei, Arturo Spazzoli ed Iris Versari, la coraggiosa partigiana con cui condivise fino all’ultimo l’impegno nelle file della Resistenza.

Riteniamo che alla serie di circostanze che portarono all’ arresto e alla condanna a morte di Marx Emiliani e Amerigo Donatini, svoltesi nel novembre 1943 a Villafontana di Medicina, abbia preso parte anche Silvio Corbari, che tuttavia da questa vicenda in particolare uscì indenne, evitando l’arresto e mettendosi al sicuro insieme ad altri del gruppo.

Corbari e compagni appesi ai lampioni in piazza Saffi a Forlì.https://www.globalist.it/news/2019/05/04/sui-lampioni-di-piazza-saffi-i-fascisti-impiccarono-i-partigiani-salvini-dal-balcone-uno-sfregio-a-forli-2040951.html
Corbari e compagni appesi ai lampioni in piazza Saffi a Forlì.https://www.globalist.it/news/2019/05/04/
Foto giovanile di Corbari.
Foto giovanile di Silvio Corbari.https://www.camalanca.it/

 

 

 

 

 

 

 

La bella e coraggiosa Iris Versari, che al momento della cattura, preferì uccidersi, piuttosto che finire nelle mani nazifasciste.
La bella e coraggiosa Iris Versari, compagna di lotta e di vita di Corbari, che al momento della cattura, preferì uccidersi, piuttosto che finire nelle mani nazifasciste.Forlìtoday.

 

 

 

 

Leggi il paragrafo successivo>

 

 

 

 

 

 

Chiudi il menu