Dalla scoperta di documenti falsi alla delazione.
Nel maggio 1944, infatti, i fascisti individuarono l’organizzazione militare del Partito d’Azione grazie ad un caso fortuito. Il cassiere del partito, Luigi Zoboli, fu arrestato infatti dopo essere stato denunciato da un certo M. G. ( così lo indica N. S. Onofri ), che era stato internato in Germania dopo l’8 settembre 1943, ma aveva poi aderito all’esercito repubblichino per uscire dal lager. Appena

tornato in Italia, egli disertò e contattò il Partito d’Azione per ottenere una carta d’identità falsa. Nel maggio 1944 però fu casualmente fermato da una squadra di brigate nere, alle quali esibì il documento falso.
Non è stato possibile accertare se i fascisti scoprirono le irregolarità della carta d’identità, oppure se fu M.G. stesso a denunciare Zoboli. E’ stato accertato invece che quando chiesero a M. G. il nome della persona che gli aveva consegnato il documento falso, egli fece innanzitutto i nomi di Massenzio Masia, Luigi Zoboli, Armando Quadri e probabilmente di altri, unitamente ad altre indicazioni sul Partito.
Luigi Zoboli venne individuato e incarcerato a San Giovanni in Monte, mentre gli altri fecero perdere le loro tracce.