La fucilazione del 6 aprile del ‘44

Nell’ elenco dei caduti delle formazioni partigiane 8ª Brigata Garibaldi – 29ª Brigata G.A.P. “Gastone Sozzi” – Brigata S.A.P. – Battaglione Corbari  dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena  risultano fucilati  in una data non certa, collocabile tra il 4 e il 6 aprile del 1944, due partigiani entrambi poco più che ventenni : Virgilio Fantini e Capacci Renato, suo cugino.

Nel database del sito dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena sono riportate le seguenti notizie, che citiamo testualmente :

“Fantini Virgilio di Michele. 

 Nato a Bertinoro il 18 maggio 1922, residente a San Leonardo, colono, sesto di sette figli, celibe.
Riconosciuto partigiano della 8° brigata gap con ciclo operativo dal 15 settembre 1943 al 14 marzo 1944.
Già appartenente alla 29ª gap. Fu catturato durante un rastrellamento nella  zona  del comune di Borello, assieme al cugino Renato Capacci,  sotto l’imputazione  di  non essersi presentato alla chiamata alle armi. Tradotti  alle carceri  di  Bologna  vennero processati e fucilati il 6 aprile 1944 al poligono militare.

Capacci Renato di Sante.

 Nato a Bertinoro il 21 febbraio 1922, residente a Carpinello di Forlì, mezzadro, terzo di quattro fratelli.
Riconosciuto partigiano della 8ª brigata con ciclo operativo dal 15 settembre 1943 al 13 aprile 1944.
Fucilato al poligono di tiro di Bologna il 4 aprile 1944.”

La fonte autorevole, ma l’incongruenza nelle date indicate e il fatto che non fosse fino ad allora (2015).

La fucilazione del 6 aprile del ‘44
Partigiani nell’Appennino forlivese, ottobre 1944. www.istorecofc.it

 

stato possibile rintracciare il loro foglio matricolare d’ingresso a San Giovanni in Monte, consigliavano comunque un supplemento di ricerca, che abbiamo effettuato successivamente, accedendo ad altri archivi. Decisiva è stata la consultazione, a distanza di due anni, dei documenti anagrafici custoditi presso l’Archivio Storico del Comune di Bologna, attraverso i quali è stato possibile confermare ed integrare i dati già in nostro possesso.

L’ esecuzione capitale di Capacci e Fantini avvenne il 6 aprile 1944 ed assieme ai due ventenni romagnoli furono fucilati anche altri due giovani provenienti da Argenta (in provincia di Ferrara): Pellizzari Giordano Cesare e Coatti Armando.

Pellizzari Giordano Cesare, nell’elenco dei partigiani dell’Emilia Romagna, curato dal gruppo di ricerca dell’Università di Bologna (M. Becchetti- M. Bellelli- E. Cavina,- E. Cortesi, S. Groppelli-E. Guaraldi,-S. Mantovani, Luca Pastore e A. Perticone e coordinato da Luciano Casali e Alberto Preti : vedi http://www.disci.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani), figura al posto 2409  della provincia di Ferrara. Figlio di Ermanno e di Marzola Cleonice, nacque  l’11-5-1925 ad Argenta (FE), dove risultava ancora residente nel ’43. Neanche diciannovenne, il ragazzo tuttavia era già coniugato. Fece parte della brigata partigiana 35ª bis “M. Babini” e fu riconosciuto partigiano dal 1-2-’44 al 6-4-’44. Già in questo database Pellizzari risultava essere stato arrestato e fucilato a Bologna dalle Brigate Nere, nella data sopra indicata.

La fucilazione del 6 aprile del ‘44
Registro dei decessi del 1944 del Comune di Bologna – Archivio Storico del Comune di Bologna

 

Per Coatti Armando, che non è compreso nel database citato prima, tramite il comune di Argenta abbiamo potuto comprovare le poche informazioni contenute nei registri dell’Archivio Storico bolognese : anch’egli nato ad Argenta il 23 luglio del 1923 da Antonio e Leoni Maria, il giovane al momento dell’esecuzione capitale aveva già 20 anni. Per lui come per gli altri tre, nel registro anagrafico delle morti del 1944 della città di Bologna, viene dichiarata come causa del decesso l’ “esecuzione capitale” e come condizione quella “militare”.

La fucilazione del 6 aprile del ‘44
La tomba di Armando Coatti nel Monumento Ossario della Certosa di Bologna, nella fila più in alto è la seconda tomba da sinistra.

 

La fucilazione del 6 aprile del ‘44
Registro dei decessi del 1944 del Comune di Bologna : la pagina opposta a quella di elencazione dei nomi, con l’indicazione delle cause del decesso – Archivio Storico del Comune di Bologna.

 

I quattro giovani erano “renitenti alla leva” della Repubblica Sociale Italiana : giovani, cioè, che  decisero di non rispondere alla chiamata alle armi del governo collaborazionista di Salò, insediatosi al Nord d’Italia dopo la liberazione di Mussolini da Campo Imperatore, ma si unirono ai gruppi partigiani del loro territorio.

Al momento dell’esecuzione erano probabilmente detenuti nel carcere militare di Bologna (non risultano infatti immatricolati a San Giovanni in Monte), finiti in qualche modo nelle mani dei nazifascisti (BBNN o SS), perché arrestati e/o rastrellati all’indomani della scadenza dell’ultimatum con cui si richiamavano alle armi nella RSI tutti i giovani di leva del ’23, ’24 e ’25; essi  furono processati e condannati a morte per non essersi presentati.

La fucilazione del 6 aprile del ‘44

 

La fucilazione del 6 aprile del ‘44
da wikipedia.it
La fucilazione del 6 aprile del ‘44
da http://valsangoneluoghimemoria.altervista.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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