Con Torri a Bologna la svolta più violenta
In aprile anche nel Bolognese furono effettuati numerosi rastrellamenti per individuare, arrestare, punire i giovani renitenti alla leva, nel contempo al vertice del fascismo felsineo avvenne l’insediamento definitivo di Pietro Torri, reggente dal 31 gennaio ’44 al posto dell’assassinato Facchini, a partire dal 1° aprile 1944, quando venne consacrato da un’assemblea concitata tenutasi al cinema Rappini.
La notte stessa, con incarico affidato a Renato Tartarotti, vengono prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte sei giovani, tra cui una donna, Edera De Giovanni, Egon Brass, Attilio Diolaiti, Enrico Foscardi, Ferdinando Grilli, Ettore Zaniboni, che sono uccisi dietro i muri della Certosa di notte e seppelliti in fretta e furia sempre su iniziativa di Tartarotti, che chiama la ditta Golfieri perché provveda rapidamente alla sepoltura.