Aprile, giugno, luglio del ’44.

Allo stato attuale delle ricerche non risulta che avvennero altre fucilazioni al Poligono di tiro di Bologna, dopo quella del 27 gennaio 1944, attuata come rappresaglia per l’uccisione del federale della città Eugenio Facchini, per lo meno fino al mese di aprile.

Tra la primavera e l’estate, invece, la macchina repressiva nazifascista -che aveva continuato a funzionare- intensificò le azioni di contenimento ed i suoi interventi in funzione antiresistenziale ed antipartigiana e sappiamo che utilizzò ancora il Tiro a Segno di Bologna.

Nell’arco di tempo compreso nei quattro mesi da aprile a luglio infatti contiamo almeno cinque fucilazioni avvenute nel Poligono di Via Agucchi. Tuttavia la volontà di scoraggiare qualsiasi tentativo di rivolta antifascista e contro l’occupazione tedesca spinse a rendere sempre più esibite le uccisioni punitive dei partigiani, fino a che nel corso dell’estate le esecuzioni divennero pubbliche, perfino ostentate sulle piazze, nelle vie frequentate dai comuni cittadini, per risultare sempre più minacciose e deterrenti.

Per chiarezza, sintetizziamo qua sotto quanto abbiamo accertato sulle fucilazioni e le vittime delle esecuzioni che si tennero tra il 6 aprile del 1944 ed il 10 luglio 1944 al solo Poligono di tiro di Bologna:

6-4-’44 : Fantini Virgilio, Capacci Renato, Coatti Armando, Pellizzari Giordano.

10-6-’44 : Saetti Oreste, Meschiari Alfeo.

26-6-’44 : Ferrari Carlo, Giberti Aldo, Prandini Bruno, Campioli Giancarlo, Sansovini Albo.

 4-7-’44 : Luigi Labanti, Balocchi Giuseppe, Barca Danilo, Bononcini Paolo, Palmini Cesare.

 10-7-’44 : Giorgi Francesco, Malet(t)i Pietro, Ghedini Armando, Ivo Pruni, Torri Silvio, Stanzani Giuseppe,  Tomasi Azzo. Da confermare : Carlo Jussi, Svonko Versic.

 

Leggi il paragrafo successivo >

< Vai al paragrafo precedente

< Vai all’inizio del capitolo precedente

Chiudi il menu