I processi e la condanna a morte.

I due giovani catturati, Marx Emiliani e Amerigo Donatini, furono processati civilmente il 27 dicembre 1943, accusati di una serie di reati che andavano dal danneggiamento di un apparecchio telefonico in uno spaccio di sale e tabacchi a Reda, fraz. di Faenza, alle due rapine avvenute tra Faenza e Bagnacavallo, rispettivamente di un furgoncino FIAT Topolino BO 25848  e di un’automobile targata RA 5883, passando per la tentata devastazione e il saccheggio nella caserma dei carabinieri di Conselice e la minaccia a mano armata ad un vicebrigadiere, Scarso Italiano, per finire al quadruplice omicidio di Villa Fontana di Medicina. In sede civile, tuttavia, i due giovani furono assolti.

Vennero invece condannati a morte mediante fucilazione alla schiena nel processo intentato due giorni dopo, il 29 dicembre 1943, dal Tribunale militare speciale, un’istituzione della R.S.I., che venne costituito appositamente dal Capo Provincia Guglielmo Montani per affrontare il loro caso, come da norme appena varate.

 

i processi e la condanna a morte
La notizia dell’esecuzione di Emiliani e Donatini sul “Carlino” del 31 dicembre ’43. Sotto, la stessa notizia sull’ “Avvenire” sempre il 31-12-’43.

 

i processi e la condanna

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