Il questore Tebaldi “si dilegua”.

 Mentre Tartarotti pagava con la vita i crimini di cui si era macchiato, quale fu la sorte del suo superiore diretto, il questore Giovanni Tebaldi fu Luigi, nato a Modena il 24 luglio 1903 ?

Ce lo attestano due documenti della Polizia della Venezia Giulia, divisione criminale investigativa, datati  il primo 17 febbraio 1946, spedito alle questure di Bologna, di Venezia e di Bolzano, e l’altro 8 gennaio 1947, rivolto al Ministero dell’Interno-Direzione Generale della P.S.-Divisione S.I.S.-sezione I  (C.P.C.) e alle prefetture di Terni, Perugia, Bologna, Modena. Entrambi i documenti dichiarano che Tebaldi “già questore repubblichino” rimase a dirigere la questura di Trieste dall’ottobre del ’44  fino all’aprile del 1945.

In tutti e due i fogli informativi si loda il comportamento in servizio nel periodo sopradetto dell’ex-questore, in uno definito addirittura “esemplare”, perché “favorì in tutti i modi il movimento partigiano” “ostacolando la politica dell’occupatore tedesco, che in questo territorio, denominato Litorale Adriatico, si era orientata verso la tendenza filo-slava.” Anzi “negli ultimi tempi antecedenti alla liberazione costituì un reparto armato di polizia” (ce lo aveva per vizio, evidentemente!)” col compito di partecipare al momento opportuno alla cacciata dei Tedeschi. A tale scopo ebbe contatti col Comitato di Liberazione Italiano e corse il rischio negli ultimi giorni di essere arrestato dalle S.S. germaniche”.

Dopo il 1° maggio del ’45 fu catturato dalle truppe iugoslave ed internato in un campo di concentramento per 50 giorni, poi fu dimesso. Fece ritorno a Trieste, dove prese alloggio in una camera ammobiliata in via Fabio Severo 17, presso Sollinger e lì rimase fino alla fine del dicembre 1945, quando si allontanò poi per ignota destinazione, dileguandosi.

In entrambi i documenti si sostiene che “nel novembre del 1944 fece arrestare il famigerato Renato Tartarotti e i componenti la sua banda che l’avevano seguito da Bologna, ciò che non gli era stato possibile effettuare in quella città, dove il Tartarotti godeva forte protezione da parte di gerarchi locali e di personalità del governo repubblichino tra cui il ministro Buffarini”.(sic !).

Alla data dell’ 8 gennaio 1947 Tebaldi risultava ricercato, perché colpito da un ordine di cattura della Corte d’Assise Straordinaria di Bologna, che comunque lo condannò in primo grado a 9 anni di reclusione, poi ridotti a 2.

Considerato che Tartarotti fu esecutore materiale, per quanto zelante e sadico, mentre Tebaldi fu superiore gerarchico, responsabile, mandante, la sperequazione nelle decisioni della giustizia appaiono evidenti.

Il foglio informativo della Polizia della Venezia Giulia dell’8 gennaio del 1947. Archivio di Stato di Bologna.
Il foglio informativo della Polizia della Venezia Giulia dell’8 gennaio del 1947.
Archivio di Stato di Bologna.

 

Biblografia e sitografia

  • Bergonzini La svastica a Bologna.Settembre 1943-aprile 1945. Edizioni Il Mulino 1998
  • I. Manchia La Compagnia autonoma speciale e il suo capitano Renato Tartarotti. Analisi delle carte processuali della Corte d’assise straordinaria di Bologna  su http://www.percorsistorici.it/
  • Vita, crimini, condanna del famigerato ‘capitano’ Tartarotti : *fotocronaca completa del processo Tartarotti...STEB ediz. Bo 1945- Biblioteca digitale Istituto Parri.

http://www.storiaememoriadibologna.it/files/vecchio_archivio/

Archivio di Stato di Bologna, fascicolo Tartarotti, Tebaldi e gli altri

Istituto Parri-Fondo Arbizzani.

Emeroteca Istituto Parri

 

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